Un balcone per il custode

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Il nostro Cicerone è il geometra Christian Renzetti, dell’impresa Lancia, in veste di direttore del cantiere Fellini al castello, per questo motivo ci accompagna a prendere visione dei lavori eseguiti in queste settimane di agosto. “Mese in cui, ci spiega, si è realizzata l’impiantistica nella “casa del custode”, nel Mastio, nel piano terra e nel piano ammezzato”.

La casa del custode” prende forma

Contemporaneamente alle altre realizzazioni, nelle scorse settimane, all’interno della “casa del custode”, che andrà ad ospitare la biglietteria, i servizi, e una zona relax. In preparazione di ciò, sono state portate a termine le scale a livello di massetto e il sottofondo del primo piano.

Il solaio semicircolare è dotato di affaccio balconato semicircolare sull’ingresso al museo e sulla corte interna, tutto chiuso da una grande vetrata atta a creare un volume unico tra primo piano e piano terra, esso è stato dotato di un parapetto in acciaio calandrato (perché curvato), utilizzando una struttura in tubolari 50×50 fissata al solaio con piastre filettate resinate.

Riguardo ai servizi, proseguono i lavori nei due i bagni, attualmente rivestiti in cartongesso e installati i telai delle porte a filo muro, in modo da coprire alla vista gli stipiti e far emergere solo le maniglie.

Questa area confinante con l’ala di Isotta, verrà delimitata da una grande portafinestra.

In corso d’opera, l’architetto Tommaso Pallaria ha pensato di inserire delle nicchie di alleggerimento nella parete del vano scala che collega i due piani della Casa del custode, attualmente identificabili nei profili disegnati in nero nell’alzato.

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